Leone d’oro a Meg Stuart e prima italiana del suo Built to Last.
E’ un prologo a inaugurare il cartellone della Biennale Danza 2018. Un’esuberante Marie Chouinard, per il secondo anno consecutivo alla direzione artistica, apre le danze, è il caso di dirlo, consegnando il Leone d’Oro alla carriera a Meg Stuart. “E’ un premio alla carriera, dunque un premio alla vita”, commenta emozionata la coreografa formatasi sulla scena newyorkese, ma da più di un ventennio attiva in Europa con la compagnia Damaged Goods, fondata a Bruxelles nel 1994. “Per me la danza è stata ed è un’occasione straordinaria per porsi domande”, continua con l’ambita statuetta tra le mani.
Alle domande, si sa, bisogna pur dare risposte ed ecco allora il suo lungo percorso di collaborazione con tantissimi artisti, la caparbia volontà di tradire il discrimine tra danza e teatro, la ricerca incessante del rapporto tra stato fisico e profondità emotive, mentre fonte d’ispirazione costante resta l’improvvisare in tutte le sue forme.
Built to Last è lo spettacolo presentato dall’artista premiata, uno sguardo sulla costante necessità dell’uomo di reinventarsi davanti all’ineluttabilità della morte.
Programma ricco e accattivante
22 spettacoli, di cui 5 prime assolute, 1 prima europea e 5 prime italiane. Dal flamenco contemporaneo di Israel Galván, che in FLA.CO.MEN rivitalizza una tradizione secolare senza timore di rivoluzionare gli elementi di una danza fortemente codificata a Xavier Le Roy, fra i pionieri dell’anti-coreografia, che presenta in prima assoluta Le Sacre du printemps, un assolo ormai di culto che viene però reinventato per tre interpreti femminili.
La presenza italiana è affidata a Francesca Foscarini e Irina Baldini, entrambe con un dittico: Vocazione all’asimmetria e Animale, per la prima, 7 ways to begin without knowing where to start e Quite now, per la seconda.
Poi ancora Marlene Monteiro Freitas, che la Biennale premia come nuovo talento con il Leone d’argento: Bacchae - Prelude to a Purge, in prima italiana, è l’originale rilettura delle Baccanti di Euripide. Inoltre a vent’anni dall’antologica delle sue prime creazioni Les Solos 1978-1998, presentata anche alla Biennale nel 1999, Marie Chouinard presenta Solos et duos, una sorta di retrospettiva di circa trenta assoli e duetti, brevi forme che diventano autonome all’interno di un lungo lavoro di ricerca creativa.
Il PROGRAMMA COMPLETO è disponibile sulla pagina della Biennale di Venezia - DANZA